Una via per caso, una città a caso, poi un palazzo a caso, aperto.

scala

Avevamo fatto sesso la sera prima e quella mattina, ma avevamo bisogno ancora di un po’ di noi.

Veloci dentro l’androne, fino all’ultimo piano. Tu seduto sui gradini. Io subito con la mia bocca a sentire quanto già era duro per me.

Non siamo gente da sveltine, ma voci intorno, rumore d’ascensore, passaggio nella via e nel cortile.. hanno tagliato la nostra calma. Potevo vedere i visi sotto di noi quando mi hai girato per poter approfittare ancora delle mie voglie e venirmi dentro. Chiudendomi la bocca per non farmi fare rumore…

Un atttimo dopo, stesso cortile e un caffè.