Un giro in moto.
Io e te. Tu in mezzo alle mie cosce, ma questa volta con una posizione un po’ diversa.
Curve, aria fresca in faccia, verde puro negli occhi. Una libertà che non abbiamo, rubata un’altra volta in più.
Il profumo dei pini che si mischia subito con il nostro, dopo una mattina di sesso.
Ma con gli occhi chiusi, sulla tua motocicletta… La mia mente gira e fa dei vortici. Con le mani dietro la schiena, le maniglie strette per tenermi ed assecondare ogni tuo movimento: il mio cervello mi porta subito nella stessa posizione: occhi chiusi – mani dietro la schiena – il tuo respiro vicino.
E tutta la mia energia si sposta, nel mezzo delle mie cosce. Quel punto che conosci così bene, che le tue labbra trovano sempre. Che ora pulsa. Aspettando di arrivare a destinazione, per poter ricominciare.
Mi porti ancora li’: verso il piacere. Ti fermerei ora in mezzo a queste montagne per poterti avere dentro, così seduti in moto.
Sposto la mano, ti sfioro, ti stringo: tu prendi la mia mano e la riporti dietro, alla maniglia. E la mia schiena si inarca, si riempie di brividi, come quando mi metti la mano sul collo e stringi. E ancora adesso a settimane di distanza sento ritornare la stessa eccitazione e il bisogno di averti dentro ad occhi chiusi. Immobile. Piena.
E mi ritrovo in ginocchio, con le mie mani a cercarti dentro di me.